domenica 6 maggio 2012

Altri metodi di preparazione


Impacchi e fasciature


Le erbe che non irritano la pelle possono essere applicate direttamente sul punto da trattare. Le erbe fresche vengono sminuzzate e riscaldate, su quelle secche si versa un po' di acqua calda. Mettete sull'impacco un panno e lasciatelo agire brevemente... al massimo mezz'ora. Poi va sostituito. Per risparmiare la pelle, le erbe dall'effetto più forte si mettono in un sacchetto di lino o di garza che potete cucire facilmente da soli nelle misure desiderate. Ponete brevemente il sacchetto con le erbe in acqua bollente e lasciatelo raffreddare a circa 50° Celsius prima di applicare l'impacco. Per gli impacchi umidi, pezzetti di garza o pezzi di ovatta vengono imbevuti in una delle preparazioni sopra descritte: in infusi, estratti o tinture a seconda della potenza dell'effetto desiderato. Per gli infusi per uso esterno impiegate la metà in più di erbe rispetto agli infusi da bere. L'impacco imbevuto viene tenuto a posto da una leggera fasciatura di garza. Gli impacchi si lasciano agire da pochi minuti fino a un massimo di due ore, poi vanno sostituiti. Le fasciature umide, che si applicano come gli impacchi, vanno tolte solo quando si sono asciugate. . . il che non richiede mai più di dodici ore. Inoltre va chiarito un vecchio errore che purtroppo non è stato ancora interamente eliminato: non coprite mai gli impacchi con pellicole di plastica! Attraverso impacchi e fasciature l'aria deve poter penetrare fino alla pelle.

Vino medicamentoso


Si versa il vino sull'erba in un recipiente di vetro; si lascia macerare e si agita opportunamente; quindi si filtra il liquido.

Sciroppo


Preparazione liquida ma densa, a base di zucchero o miele (200 g per 200 cl di acqua calda), in soluzione concentrata di sostanze erbacee medicamentose, riscaldando a fuoco diretto e mescolando fino a completo scioglimento dello zucchero. Per il buon risultato occorre ottenere un liquido limpido, evitando l'ebollizione. Filtrare attraverso una tela pulitissima .

Tintura ed estratti


Per lo più le erbe fresche servono come base per questi efficacissimi estratti che se preparati "in casa" devono essere limitati all'uso esterno. È meglio comprare estratti e tinture in erboristeria o farmacie specializzate perché le percentuali della miscela sono garantite. Se però volete produrli da soli farete bene, per sicurezza, a non impiegarli per uso interno. Si fa così: riempite un barattolo con coperchio a vite di erbe fresche e copritele con alcool al 70%. Il barattolo chiuso va messo per due settimane in un posto caldo (per una perfetta estrazione dei principi attivi il tempo di macerazione varia a seconda della pianta). Ma non esponetelo al sole! Il barattolo deve essere agitato almeno una volta al giorno. Trascorso il tempo di macerazione, occorre scolare spremendo la pianta e filtrare attraverso l'apposita carta. L 'estratto pronto va filtrato e riposto in bottiglie di vetro scuro con tappo a smeriglio a contagocce. Conservare ben chiuso!

Polvere
Si ricava dalle piante essiccate all'ombra e finemente pestate e setacciate. Le piante medicinali ben essiccate si possono macinare in un macinino; ma la polvere viene più fina se pestate le erbe in un mortaio. La polvere di piante contiene le sostanze attive in forma molto concentrata. L 'utilizzo della polvere offre alcuni vantaggi: il dosaggio e la somministrazione risultano più facili; si può assumere per via orale, in tavolette/compresse, sciolta in un liquido o amalgamata a miele o marmellata; il preparato è utile inoltre nella terapia locale delle infezioni dermatologiche, impiegato come polvere aspersoria, assorbente e protettiva. La dose media della polvere per uso interno varia da 0,5 a1 grammo, da somministrare 2-3 volte al giorno, prima o dopo i pasti, secondo i casi. Una punta di coltello di polvere agitata in un po' di latte o acqua può spesso sostituire una tazza di infuso.

Pomata o unguento


Preparato semiliquido per uso esterno, costituito da sostanze erbacee miste a grassi.

Avvertenza: tutte le notizie suindicate sono di uso prettamente "fai da te". Visto la compessità della fitoterapia e la continua ricerca scientifica, oggi sempre più attuale, e sopratutto perché tutto questo richiede una conoscenza approfondita delle erbe medicamentose, dei tempi balsamici di raccolta, dela conservazione e della trasformazione, consigliamo a chi vuole fare uso della fitoterapia di consultare sempre un professionista del settore quale il medico fitoterapeuta, l'erborista o il farmacista. Loro sapranno consigliarvi i preparati più idonei.

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